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Lezioni di MATERIA MEDICA – Allium Cepa

lunedì, 17 dicembre 2018 by

ATTENZIONE: le informazioni fornite nel testo non si sostituiscono al parere di un Medico competente in materia di Omeopatia, non vogliono essere suggerimenti per una terapia “fai da te” ma utili spunti di riflessione rivolti a chi desideri approfondire l’argomento o avvicinarsi alla comprensione della Medicina Omeopatica.

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Allium cepa (un tipo di cipolla) è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Coltivata in tutto il mondo, ha in realtà origini antichissime in oriente e trova prevalentemente utilizzo in cucina, ma, per le sue molteplici proprietà curative, è spesso utilizzata anche a scopo medicamentoso.

La cipolla contiene un olio volatile che stimola la lacrimazione e la produzione di muco fluido a livello delle mucose respiratorie: da qui la similitudine del rimedio per la cura di raffreddori, lacrimazione o naso che cola.
Il rimedio omeopatico si ricava dalla tintura madre del bulbo della cipolla rossa fresca.

Allium cepa ha un azione sui dolori nevralgici e brucianti in tutto il corpo, per le secrezioni chiare, profuse, dolorose e acquose, per gli stati iniziali di laringiti e per la tosse con la caratteristica sensazione di gola lacerata. Trova un importante utilizzo per il raffreddore da fieno in cui la lacrimazione è abbondante, con starnuti e secrezioni nasali irritanti, spesso accompagnato da gonfiore oculare. Viene utilizzato anche in caso di nevralgie associate a otiti nei bambini, nel dolore sotto la fronte e nei dolori ai molari con un andamento oscillatorio da un dente all’altro.

La diagnosi differenziale con altri rimedi che possono essere utilizzati in caso di sintomatologia simile è possibile anche grazie alle manifestazioni dei sintomi di Allium cepa, che aggravano in locali caldi e male aerati o in ambienti freddi e umidi e migliorano invece all’aria fresca e in ambienti freddi.

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Testo: dott.ssa Hilary Peruzzo, Ostetrica, studentessa di Omeopatia

ATTENZIONE: le informazioni fornite nel testo non si sostituiscono al parere di un Medico competente in materia di Omeopatia, non vogliono essere suggerimenti per una terapia “fai da te” ma utili spunti di riflessione rivolti a chi desideri approfondire l’argomento o avvicinarsi alla comprensione della Medicina Omeopatica.

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Natrum muriaticum è il rimedio ricavato dal sale marino, che contiene non solo cloruro di sodio (NaCl) ma anche cloruro di potassio, cloruro di magnesio, calcio, alluminio e altri minerali. È un costituente essenziale dell’organismo: ha un ruolo basilare nell’equilibrio idrico, un’azione generale su tutti gli organi e i tessuti, può modificare alcune reazioni biologiche fondamentali.

Il “paziente Natrium muriaticum” è una persona gentile, tranquilla, molto riservata e raffinata. È molto sensibile alle critiche, insulti o rifiuti intenzionali. Anche una banale critica viene presa molto male portando il soggetto alla chiusura e nei casi peggiori anche alla comparsa di disturbi fisici. Arriva perfino a convincersi di essere colpevole della propria infelicità, come se la meritasse perché non è abbastanza bravo o non si impegna abbastanza.

Il “bambino Natium muriaticum” è un bambino che si comporta bene ed è spesso più maturo della sua età, si impone di essere perfezionista perché ha molta paura delle punizioni e di causare delusioni alle persone che lo circondano.
E’ molto goloso di cibi salati e aspri e c’è un avversione agli alimenti grassi, cibi elaborati ed al latte.

Gli organi o sistemi più colpiti in caso di patologia sono:

  • La testa, in cui abbiamo la comparsa di una forte emicrania che peggiora con la luce, con il sole e che peggiora leggendo
  • La schiena, con una possibile lombalgia migliorata esercitando una forte pressione
  • Il sonno, con una forte insonnia causata dai dispiaceri del giorno che lo porta a rimuginare tutta la notte
  • Una grande secchezza in generale in tutto il corpo

In ogni caso tutti i dolori compaiono al mattino o nen tardo pomeriggio o dopo una prolungata esposizione al sole e in generale e migliorano ascoltando musica triste.

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Testo: Dott.ssa Sonia Ferri, Farmacista esperta in Omeopatia

Lezioni di MATERIA MEDICA – Sulphur

lunedì, 03 dicembre 2018 by

ATTENZIONE: le informazioni fornite nel testo non si sostituiscono al parere di un Medico competente in materia di Omeopatia, non vogliono essere suggerimenti per una terapia “fai da te” ma utili spunti di riflessione rivolti a chi desideri approfondire l’argomento o avvicinarsi alla comprensione della Medicina Omeopatica.

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Elemento ubiquitario in natura, lo zolfo si presenta come una sostanza solida di colore giallo, insapore, inodore e insolubile in acqua. Come elemento nativo è localizzato soprattutto in vicinanza di vulcani e sorgenti calde di acqua minerale. Lo si può spesso trovare come costituente di numerosi metalli (come la pirite), oltre che di alcune vitamine, ormoni, aminoacidi (cisteina, metionina, taurina). Per questo motivo rappresenta un elemento essenziale per ogni forma di vita.
Lo zolfo è utilizzato largamente nell’industria alimentare in forma di anidride solforosa(conservante) e di solfiti (antiossidanti).

La sua carenza può causare disturbi della memoria, artrite, ipoglicemia, fragilità di unghie e capelli oltre a patologie cutanee.
Una curiosità di ordine veterinario: I ruminanti (bovini, caprini, eccetera) che si cibano di alimenti ricchi di zolfo, manifestano la “poliencefalomalacia” , una patologia nutrizionale che può rivelarsi fatale.

Il rimedio omeopatico Sulphur è ottenuto dalla triturazione dei fiori di zolfo purificati. Il biotipo costituzionale Sulphur è tendenzialmente magro, dalle spalle curve e con l’andatura di un vecchio. E’ nervoso, pigro, sempre stanco, fortemente egoista e tende a spaventarsi facilmente. La sua mente è sempre affollata da pensieri sgradevoli e tristi e il suo sonno è pessimo, in quanto disturbato da incubi. Teme sempre di emanare cattivo odore. In effetti le sue secrezioni sono acri ed emanano un caratteristico fetore. Il tipo Sulphur non ama l’acqua né tantomeno bagnarsi. Il bambino Sulphur è un “giovane vecchio” dall’aspetto malsano e giallognolo. Ha un grande appetito, che lo porta a mangiare di tutto, poco e spesso. Presenta quasi sempre delle eruzioni pruriginose, piene di pus maleodorante e localizzate in particolare a livello del cuoio capelluto, della nuca, della fronte, della zona dietro le orecchie e in altre sedi. Tende ad avere la testa e i piedi caldissimi durante il riposo notturno e questo lo fa sudare molto. Ha sempre molta sete e vive nel terrore di essere lavato. Presenta sempre uno smisurato desiderio di cibi dolci e grassi. Un aspetto caratteristico di Sulphur è “l’ammirazione per ciò che non vale nulla”.

Tutti i sintomi migliorano con il caldo secco, con le frizioni, e coricandosi sul lato destro. Viceversa peggiorano con i bruschi cambiamenti climatici, con il caldo umido, con la notte, con la posizione eretta, dopo mangiato e a contatto con l’acqua.

Caratteristico è il prurito intenso accompagnato da una forte sensazione di bruciore. Sulphur ha affinità in particolar modo per la cute, le mucose (tipiche sono le secrezioni abbondanti, escorianti, fetide e brucianti), il tessuto linfoide, l’apparato cardiocircolatorio, la testa, il sistema nervoso, l’occhio, l’orecchio, l’apparato gastroenterico, l’apparato respiratorio, l’apparato riproduttore, urinario e muscolo scheletrico. E’ impiegato nelle patologie croniche ma anche nelle forme acute con tendenza alla cronicizzazione, a causa spesso di un “abbassamento” delle difese immunitarie del paziente.

Alcune situazioni patologiche in cui Sulphur può essere fra i rimedi da prendere in considerazione dopo attenta diagnosi differenziale sono le seguenti:

  • Emicrania intermittente a carattere congestivo e periodico
  • Insonnia
  • Cheratite e visione offuscata
  • Acne
  • Eczema
  • Orticaria con prurito su tutto il corpo
  • Afte del cavo orale
  • Stomatite
  • Gastrite con appetito vorace alle 11 del mattino
  • Diarrea al mattino improvvisa, non dolorosa e con scarsa tendenza a recidivare lungo la giornata
  • Cistiti con infiammazione catarrale, dolorosa e dal caratteristico prurito e bruciore
  • Vene varicose
  • Emorroidi
  • Tosse secca di notte e grassa al mattino con catarro giallo verdastro dal sapore dolciastro.
  • Reumatismi

La Dott.ssa M.L. Tyler, nel suo trattato “Quadri di rimedi omeopatici”. ricorda che Hahnemann (padre dell’omeopatia) definì Sulphur “il Principe degli antipsorici” (rimedi per le patologie croniche non veneree). Di certo questo rimedio resta indiscutibilmente uno dei più grandi “policresti” (sostanze con molte indicazioni e usi) a nostra disposizione.


Bibliografia:

Materia Medica Omeopatica Joseph A. Lathoud

Prisma – F. Vermeulen

Quadri di rimedi omeopatici – M.L. Tyler

Malattia Cronica – N. Ghatak

Materia medica e Repertorio essenziale dei medicamenti omeopatici – Shankar R. Phatak

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Testo: Dott. Giovanni Fiorani, Medico Veterinario, Omeopata

ATTENZIONE: le informazioni fornite nel testo non si sostituiscono al parere di un Medico competente in materia di Omeopatia, non vogliono essere suggerimenti per una terapia “fai da te” ma utili spunti di riflessione rivolti a chi desideri approfondire l’argomento o avvicinarsi alla comprensione della Medicina Omeopatica.

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Il rimedio omeopatico Apis si ottiene, in maniera del tutto sovrapponibile, dalla tintura dell’ape intera triturata o dal veleno macerato e diluito in soluzione alcolica (“Apis vivus”). 

Il soggetto Apis  condivide con l’insetto la tematica  dell’impegno costante e dell’operosità fino alla follia frenetica in casi di scompenso, con eccitabilità e irritabilità, iperattività motoria, avversione alla contraddizione e attitudine al controllo e al comando.

Il paziente possiede intense emozioni che non vengono facilmente espresse e ciò può sfociare talvolta in una sensualità licenziosa e dissoluta, con esaltazione della libido; oppure può trattarsi di un soggetto passionale ma frustrato. Negli stati di scompenso estremo (in antitesi con l’essere perfettamente orientati proprio dell’ape) emerge una goffaggine sia emotiva che fisica, con dissociazione affettiva e tratti di tipo maniacale e presentimento di morte.

Il paziente che ha bisogno di Apis peggiora col calore (della stanza, del fuoco e delle bevande molto calde o del cibo caldo e del letto o bagno caldi): questo  rispecchia l’impegno profuso dall’insetto in natura per ventilare e mantenere le fresche temperature nell’alveare durate tutto l’anno, per consentire al nido temperature costanti fondamentali per l’attività operaia e soprattutto per lo sviluppo delle Api Regine.
Anche il contatto, il tatto e la  pressione sono fattori aggravanti, analogamente alla ripugnanza mostrata dall’ape verso i  campi elettromagnetici e alla sensibilità alle cariche elettriche, che  potrebbero esserle addirittura fatali.

Il paziente si aggrava anche col sonno e l’inattività oppure con  lo stare coricato, atteggiamento che infatti si pone in antitesi con l’operosità propria dell’insetto. Altre modalità di peggioramento riguardano  la soppressione delle eruzioni o l’orario del tardo pomeriggio a partire dalle 16, oppure l’assunzione di cibi piccanti o acidi, che pur desidera.
All’opposto, miglioramenti si hanno con  l’aria fresca  o con un bagno fresco o con le applicazioni fredde o assumendo bevande fredde o scoprendosi, col movimento o cambiando posizione o stando seduto eretto, con poca espettorazione.

Altra caratteristica importante è la tendenza alla forte gelosia, che rappresenta anche un evento scatenante per la manifestazione di determinati sintomi, come lo sono il dolore emotivo (“greaf”)  o alcuni spaventi (tipica è la paura degli uccelli), l’eccesso sessuale o la frustrazione, con l’irritabilità che ne deriva.

E’ indicato per affezioni acute e subacute e affezioni con brusca insorgenza e violenta evoluzione con infiammazione, edemi localizzati e generalizzati, dolori intensi che sono di tipo puntorio e bruciante come fitte e “aghi”, migliorati dalle applicazioni fredde, accompagnati da intolleranza al caldo con  bisogno di aria e di scoprirsi, irritabilità, eccitabilità e a volte alterazioni dello stato di coscienza. Si noti che quest’ultimo quadro è affine agli stati allergici e agli esiti delle punture di insetto, per cui infatti questo rimedio trova ampia applicazione.
Il rimedio e’ utile anche  in stati febbrili con sete intensa durate i brividi e assenza di sete durante la fase di calore.

I sintomi fisici in Apis riguardano la cute con comparsa di eritema, edema, manifestazioni orticariodi o erisipelatose, dolori acuti e puntori, bruciori e prurito; sono colpite le mucose prevalentemente dell’apparato genito –urinario (con particolare coinvolgimento infiammatorio dell’ovaio e disturbi della minzione come oliguria e cistite), del sistema digerente con diarrea e pirosi gastrica e fenomeni ostruttivi, dell’apparato respiratorio con flogosi ed edemi della faringe e infiammazione con versamento a rapida insorgenza a carico delle sierose.
Possono essere interessati in casi estremamente gravi anche il  sistema nervoso, con reazione meningea, tremori, convulsioni, paralisi, disturbi della sensibilità e alterazioni dello stato di coscienza e quello cardiocircolatorio con caduta della pressione arteriosa fino al collasso. La lateralità è prevalentemente destra.

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Testo: dott.ssa Elisa di Curzio, Medico Chirurgo, Omeopata

Lezioni di MATERIA MEDICA – Nux Moschata

lunedì, 19 novembre 2018 by

ATTENZIONE: le informazioni fornite nel testo non si sostituiscono al parere di un Medico competente in materia di Omeopatia, non vogliono essere suggerimenti per una terapia “fai da te” ma utili spunti di riflessione rivolti a chi desideri approfondire l’argomento o avvicinarsi alla comprensione della Medicina Omeopatica.

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Natura: frutto della Myristica fragrans

Nome latino: Nux moschata o Myristica fragrans

Nome volgare: Noce moscata

Famiglia: Miristicacee

Distribuzione: Antille, Molucche e Sumatra

La preparazione omeopatica di Nux moschata si ottiene per triturazione della noce moscata, un seme avvolto da un tessuto laciniato, rosso e molto profumato detto “macis”, presente nel frutto dell’albero della noce moscata. Tale seme è di consistenza piuttosto dura, di colore grigio e venato in superficie. La noce moscata, per l’odore ed il sapore aromatico, ha trovato da lungo tempo un impiego nelle preparazioni culinarie; è stata anche utilizzata come medicinale in caso di malattie reumatiche e colera o come afrodisiaco. I principi attivi di questo seme sono i prodotti metabolici della miristicina e della elemicina, sostanze psicoattive aventi in dosi elevate importanti effetti tossici sull’organismo: l’ingestione orale dell’equivalente di due noci moscate grattugiate è in grado di provocare un quadro tossico dopo un tempo di latenza di 3-6 ore.

Il quadro tossico è caratterizzato da nausea, vomito, dolori addominali, dolori al torace, irrequietezza, agitazione, tremori, vampate di calore, tachicardia, ipertensione, secchezza della bocca, periodi di letargia spesso seguiti da delirio ed allucinazioni.

In ambito omeopatico la Nux moschata fu introdotta nella Materia Medica da Helbing, che la sperimentò nel 1833. Gli sperimentatori hanno messo in risalto la secchezza della cute e delle mucose, la mancanza di sudorazione, la sensibilità al freddo e la sonnolenza/ stato di torpore e letargia.

Il rimedio Nux Moschata è indicato nei casi acuti e cronici, nei bambini, nelle donne, negli anziani, nei soggetti dal temperamento isterico, labili di umore, inclini agli svenimenti e ad uno stato di torpore e sonnolenza invincibili.

La patogenesi di Nux Moschata si può osservare dopo shock psicologici o forti emozioni, dopo intossicazioni, nei bambini molto magri, durante la dentizione e durante la gravidanza.

Il quadro clinico è caratterizzato da secchezza della cute e delle mucose, sonnolenza invincibile, sensazione che la testa sia ingrandita, difficoltà nel tenere gli occhi aperti, secchezza oculare, bocca secca e mancanza di sete, sensazione di pienezza gastrica dopo essere stato contraddetto, diarrea notturna o stipsi, irregolarità mestruali, amenorrea, palpitazioni, lipotimie, tosse secca dopo aver bevuto e con il calore del letto, tosse catarrale dopo aver mangiato, asma su base isterica, raucedine camminando contro vento, dolori reumatici scatenati dall’umidità e dal freddo, convulsioni, mancanza di sudorazione, labilità del tono dell´umore, riso o pianto immotivati od alternati, torpore mentale e deficit mnemonici.

Principali indicazioni cliniche sono quindi le seguenti: sonnolenza, letargia, catalessia, isterismo, corea, crampi, convulsioni, epilessia, piccolo male con assenze, ictus, astenia, lipotimie, emorragie, anemia, rachitismo, disturbi della dentizione, verminosi, gravidanza isterica, asma su base isterica, come sempre anche in associazione a farmaci convenzionali.

Per una prescrizione omeopatica basata sui sintomi mentali del paziente, gli aspetti più caratteristici della sua personalità sono l’instabilità del tono dell´umore, gli eccessi di ilarità improvvisa e spesso immotivata, i disturbi dell´attenzione, della memoria, dello stato di coscienza e della motilità.

Il paziente Nux Moschata si aggrava principalmente con gli sforzi mentali, scrivendo, conversando, pensando ai suoi disturbi e camminando all´aria aperta. Può presentare disturbi mentali in gravidanza e dopo soppressione del mestruo. Si può ammalare per collera e vessazioni, per eccitamento di tipo emozionale, per spaventi, per shock psicologici, per delusioni sentimentali, per applicazione mentale.

Come modalità dei sintomi, in Nux Moschata troviamo la lateralità destra prevalente; a volte sinistra superiore e destra inferiore. Spesso i sintomi interessano un solo lato del corpo. L’aggravamento dei sintomi avviene spesso al mattino, verso mezzogiorno, con l’aria fredda, all’aria aperta, con le correnti d’aria, durante l’inverno e durante l’estate, con i cambiamenti di tempo, scoprendosi, con il decubito sul lato dolente. Il miglioramento dei sintomi invece avviene principalmente con il caldo, con l’aria calda, con il clima secco, con il calore del letto.

Antidoti di Nux Moschata: Camph.; Gels.; Laur.; Nux-v.; Op.; Valer.; Zin-c.

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Testo: Dott. Riccardo Cremascoli, Omeopata Unicista, MD-PhD Neurologia e Neurofisiologia, Esperto in medicina del sonno

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