Tutto è collegato: la visione d’insieme dei Veterinari e le loro ragioni per abbracciare l’Omeopatia

“È questo il significato di essere Medici: è la conoscenza dei processi, dei percorsi e delle motivazioni che perturbano lo stato di equilibrio degli esseri viventi e della materia.”

Torniamo a parlarvi dei Veterinari omeopati soci FIAMO che hanno aderito all'appello di condividere con i lettori le loro esperienze.

Sul numero 85 de Il Medico Omeopata - marzo 2024 torna infatti la rubrica "Cinquanta ragioni per essere Veterinario omeopata" e ve ne riportiamo alcuni estratti.

Con la Ragione n.19 diamo la parola al Dr. Marco Caviglioli, che esercita la professione un po’ in tutta la Toscana: “Seguo prevalentemente il comparto zootecnico con indirizzo alle produzioni biologiche, ma anche i piccoli animali d’affezione e per lungo tempo ho curato gli animali selvatici facendo recupero della fauna selvatica per la Provincia di Arezzo (...).

Durante il percorso di studio [presso la Scuola Internazionale di Omeopatia Veterinaria di Cortona, N.d.R.] cominciai subito ad applicare l’Omeopatia in un allevamento di bovine Chianine, che seguivo già con la Medicina allopatica e sviluppai dei piani di trattamento omeopatico per le varie categorie (riproduttori, giovenche, manze, vitelloni, vitelli) e nei periodi di produzione/stagionali (...). Quando cominciai a trattare tutte le patologie con l’Omeopatia, avvennero subito notevoli cambiamenti: le condizioni di vita degli animali migliorarono notevolmente, si ebbero riduzioni di patologie ricorrenti, aumento della fertilità con aumento di nati vivi, miglioramento degli accrescimenti e aumento delle rese (...).

Specialmente per quanto riguarda i grandi animali, ci si trovano di fronte casi difficili sia dal punto di vista gestionale che propriamente sanitario.

Ci sono però anche allevatori biologici e biodinamici che hanno sempre lavorato pensando al benessere degli animali e alla cura con una medicina non inquinante, che non lascia residui negli alimenti e che quindi contribuisce non poco anche al benessere degli esseri umani (...).

Ai giovani Colleghi che si affacciano adesso alla professione e sentono parlare di Omeopatia vorrei dire che è un lavoro bellissimo, soprattutto per il tipo di approccio con il paziente, dove c’è bisogno di una visione d’insieme, meno invasiva e più conservativa".

Con la Ragione n.20 presentiamo la Dr.ssa Sara Faggin, Medico veterinario esperto in Comportamento, che si occupa di animali d’affezione e lavora a Vicenza e provincia.

"Ricordo esattamente quando ho partecipato al mio primo incontro con l’Omeopatia veterinaria, è stato in occasione di una lezione presso la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona (...).

Dopo quella lezione ne ho studiato i principi e l’utilizzo e ho compreso che poteva essere lo strumento e l’approccio giusto per arrivare a curare i miei pazienti, me e la mia famiglia (...).

Nella Medicina del Comportamento animale, l’approccio terapeutico vede ancora poche molecole farmacologicamente attive realmente utilizzabili nel cane e ancora meno nel gatto e la riabilitazione comportamentale, molto efficace in numerosi casi, non riesce per ovvii motivi a modificare il nucleo del soggetto e le motivazioni per le quali esso reagisce all’ambiente e alle relazioni in modo non equilibrato. L’Omeopatia mi ha permesso di arrivare dove nessun altro poteva entrare.

Ad esempio ricordo di una cagnolina, una Border Collie di nome Astrid, molto giovane, sensibilissima ai rumori, estremamente attiva e con un’aggressività da paura verso i cani e le persone estranee (...). La scelta del rimedio corretto non è stata immediata e nella Medicina comportamentale dopotutto spesso è così, perché mancano di frequente i sintomi fisici che aiutano nell’analisi differenziale dei rimedi, ma in poco tempo siamo arrivati alla scelta del rimedio che davvero ha dato una svolta (...).

È lo studio costante e sempre più consapevole dell’Omeopatia che mi ha aperto ad una profondità di visione delle connessioni tra tutti gli elementi, viventi e non (...).

A mio parere è questo il significato di essere Medici: è la conoscenza dei processi, dei percorsi e delle motivazioni che perturbano lo stato di equilibrio degli esseri viventi e della materia, a prescindere dallo strumento terapeutico che decidiamo di usare per quel particolare paziente.”.

 Dr.ssa Roberta Sguerrini

Dr.ssa Sara Faggin

Dr. Marco Caviglioli

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