La carica dei Veterinati al XX° Congresso FIAMO

"Una vivace partecipazione di Veterinari omeopati che hanno presentato relazioni sullo studio di casi clinici con ampie prospettive"

Il XX° Congresso FIAMO 2024 ha visto una vivace partecipazione di Veterinari omeopati che hanno presentato relazioni sullo studio di casi clinici con ampie prospettive.

Vi proponiamo un sunto di alcuni interventi che evidenziano il rigore nello studio e nell'analisi del caso.

La mattina del 16 marzo è stata la Dr.ssa Carla De Benedictis a fungere da apripista con la relazione "Luci e ombre di 310 casi veterinari di Arsenicum album".

Il curioso titolo fa riferimento a un'analisi retrospettiva della metodologia applicata in 20 anni di Omeopatia attraverso la prescrizione del rimedio Arsenicum album in 310 casi clinici.

L'obiettivo della revisione dei casi affrontati dal 2003 al 2023 è di valutare gli aspetti positivi, i punti critici e di strutturare una metodologia efficace per la raccolta dei dati.

La Dr.ssa De Benedictis ha elaborato uno schema di raccolta dei dati precedentemente archiviati, riuniti in forma di griglia e suddivisi in base a diversi criteri.

L'analisi complessiva consente di valutare anche a distanza di anni sia la correttezza o meno della prescrizione, sia l'andamento del follow up e aiuta a confrontare e rendere comprensibile lo sviluppo di casi affini, senza perdere di vista la complessità di ciascun caso e la peculiarità di ogni paziente.

La revisione di un gran numero di casi (seppure limitata alla prescrizione di un solo rimedio) è stata l'occasione per individuare errori di metodologia (ad esempio perdita dei dati non annotati), problemi di compliance con i proprietari, difficoltà nella gestione del follow up. Tutto questo riflette le problematiche comuni ai Veterinari omeopati ed evidenzia la necessità di sviluppare una metodologia standardizzabile per favorire la raccolta dei dati, l'analisi e la gestione del caso oltre al confronto con i Colleghi.

La seconda relazione, "Scrivere bene e valorizzare il case report veterinario omeopatico: una proposta di linee guida", è stata presentata dalla Dr.ssa Roberta Sguerrini, Coordinatrice del gruppo CA.RE.vet FIAMO (CAse REport veterinario) del quale fanno parte anche i Veterinari omeopati Dr. Enio Marelli, Dr.ssa Elisabetta Zanoli, Dr.ssa Carla De Benedictis, Dr. Andrea Martini, Dr. Marco Caviglioli, Dr.ssa Marta Rota e la Dr.ssa Manuela Sanguini, Medico omeopata.

Si tratta della presentazione di tre anni di lavoro che hanno portato a elaborare uno strumento pratico per il Veterinario omeopata, utile per redigere un caso clinico (Case Report) in maniera rigorosa e scientificamente razionale.

La descrizione narrativa del caso clinico veterinario presenta infatti molte difficoltà e la possibilità di seguire le raccomandazioni contenute nelle linee guida, elaborate in forma di tabella e in modo sintetico, aiuta a prevenire errori di omissione delle informazioni.

Nella tabella sono stati messi in evidenza diversi punti che risultano essenziali per comprendere lo sviluppo del case report da un punto di vista omeopatico, allo scopo di aiutare il Veterinario a presentare in modo chiaro e completo la metodologia, l’analisi del caso, il percorso decisionale nel follow up e a trasmettere al lettore il messaggio principale: la peculiarità del caso.

I Case Report che ne derivano sono significativi, lineari, stimolano la condivisione e risultano qualitativamente rilevanti.

Una versione delle linee guida è stata pubblicata su Il Medico Omeopata n. 83, luglio 2023 e sul sito FIAMO.

Nella terza relazione la Dr.ssa Marta Rota si è cimentata nell'illustrare un caso clinico, "Case report: Megaesofago congenito da persistenza arco aortico, remissione dopo cura omeopatica", seguendo le linee guida che ha contribuito a elaborare.

Si tratta della storia di un gattino cui viene diagnosticato a 4 mesi di età un megaesofago da persistenza congenita dell’arco aortico.

Dopo la diagnosi viene alimentato con sola dieta liquida, semiliquida o tritata finemente, ma in breve tempo sviluppa diarrea cronica secondaria.

Il trattamento elettivo del megaesofago da persistenza congenita dell’arco aortico prevede la legatura chirurgica dei vasi aberranti, intervento invasivo, non sempre risolutivo della sintomatologia e che viene rifiutato dai proprietari.

Viene sottoposto a visita omeopatica, con l’obiettivo principale della palliazione dei sintomi enterici secondari.

Viene quindi somministrato Arsenicum album per 7 giorni. Dopo un primo riscontro non soddisfacente (miglioramento del sintomo locale, ma peggioramento del quadro mentale) viene effettuata una revisione e si prescrive il rimedio Phosphorus flavus per altri 7 giorni.

Dopo l’utilizzo di Phosphorus f. (prescritto in potenze diverse) sono completamente rientrati i sintomi enterici, con miglioramento anche di alcuni sintomi mentali.

Dopo 3 anni la proprietaria riferisce casualmente che ormai il gatto si alimenta del tutto normalmente, con cibo solido, senza più avere rigurgiti. Da un nuovo studio radiografico con mezzo di contrasto emerge che il transito del pasto opaco è rapido e procede senza impedimenti.

Negli anni successivi viene ripetutamente trattato con successo utilizzando Phosphorus f. in concomitanza di eventi acuti (dissenteria, cistite).

La remissione del megaesofago è stata inaspettata e insperata. L’ipotesi è che il rimedio omeopatico, somministrato in età molto precoce, ancora in fase di crescita, possa aver guidato l’organismo verso uno sviluppo maggiormente coerente. Non ci si aspettano risultati analoghi in animali trattati già da adulti.

A chiusura della sessione riportiamo la relazione della Dr.ssa Enrica Rigolon dal titolo "Terapia omeopatica della gengivostomatite linfoplasmacellulare e delle patologie orali croniche del gatto".

Tale patologia rappresenta una sfida per il Veterinario, che spesso è costretto a optare per una soluzione chirurgica, con estrazione dei denti, a causa della difficoltà di gestione del paziente e impossibilità di limitare la carica batterica orale.

Fino a che punto l'Omeopatia può essere di ausilio nel gatto? La Dr.ssa Rigolon ha individuato una serie di rimedi che sono presenti in numerose voci dei Repertori omeopatici legate ai sintomi patologici del cavo orale.

Lo scopo è di prescrivere dei rimedi da poter utilizzare nei casi più gravi, per dare sollievo al gatto e prendere tempo nell’attesa di definire con il proprietario un protocollo terapeutico, anche in attesa dei risultati di esami istologici che richiedono lunghi tempi di refertazione.

Sono stati presentati anche due casi clinici (gatto anziano affetto da stomatite linfoplasmacellulare cronica con faucite, e gatta randagia con grave parodontite, complicata da insufficienza renale cronica, anemia e neoformazione epatica) nei quali la prescrizione del rimedio accuratamente scelto su base individuale ha aiutato i pazienti a superare dolore e infiammazione, assicurando un buon livello di benessere.

La Dr.ssa Rigolon conclude che l’Omeopatia può essere utilizzata come validissimo supporto nella terapia di queste frustranti patologie in modo sicuro, anche in soggetti anziani e gravemente compromessi.

Esortiamo i nostri lettori a consultare la rivista Il Medico Omeopata, dove sono già stati pubblicati interessanti casi clinici (numeri 84-2023 e 85-2024 ) e dove la comunità dei Veterinari omeopati FIAMO proseguirà a condividere le proprie esperienze cliniche e di ricerca.

Dr.ssa Roberta Sguerrini

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