Un Farmacista Omeopatico presso gli ambulatori veterinari

Quando vivevo a Bologna diversi anni fa, ebbe nuova apertura un centro veterinario fuori dal convenzionale, che trattava quasi esclusivamente con metodi alternativi e naturali i pets ammalati. Era un centro molto bello, ben accessoriato e organizzato, che faceva anche piccole preparazioni galeniche estemporanee, soprattutto di Fiori australiani.

Fui interpellata per entrare come Farmacista preparatrice all’interno della struttura.

Tra i titolari, oltre al Chirurgo e specialisti, c’era una Veterinaria esperta in Omeopatia, formata alla storica e prestigiosa Scuola di Medicina omeopatica veterinaria di Cortona, con qualifiche aggiuntive in Comportamento e appassionata di Fiori australiani. Questi ultimi (non annoverati tra le Medicine non Convenzionali, ma da intendersi inseriti tra gli Integratori alimentari) vanno solitamente preparati al momento, mettendo alcune gocce del flacone originario, in una soluzione idro-alcolica preparata in un nuovo flaconcino a parte, da consegnare al proprietario dell’animale sofferente, insieme alle istruzioni per l’uso.

Poteva capitare di dover insegnare al proprietario dell’animale anche come preparare la soluzione omeopatica con i granuli sciolti per favorire la somministrazione orale o le gocce da diluire in acqua (a questo proposito, suggeriamo la visione del video realizzato per la Giornata Mondiale dell’Omeopatia FIAMO 2025 dai professionisti dell’Emilia Romagna, che illustra anche le modalità di assunzione dei medicinali omeopatici ai pets).

Altri presidi che venivano usati nell’ambulatorio erano prodotti fitoterapici (Integratori alimentari veri e propri) e preparati di uso topico da applicare sulla pelle o localmente.

Da lì l’idea di poter disporre di una figura di Farmacista preparatore, per di più esperto in Medicine non Convenzionali, all’interno della struttura. Mentre il Veterinario proseguiva nel suo lavoro clinico quotidiano coi pazienti in lista, il Farmacista, a fine visita, avrebbe preparato il medicinale prescritto, consegnandolo con le annesse raccomandazioni del caso.

Il ruolo del Farmacista come concepito in questa originale e innovativa struttura, non era poi così distante dall’attività professionale che il Farmacista offre e svolge anche all’interno della Farmacia/Parafarmacia: il consiglio e le raccomandazioni sulla conservazione e sull’utilizzo del prodotto, la preparazione di soluzioni auricolari con essenze naturali vegetali, o di pomate e unguenti realizzati su misura e personalizzate, o di soluzioni orali coi rimedi omeopatici acquistati dal proprietario, o Fiori o altri integratori, o di soluzioni detergenti e disinfettanti locali, ecc. ecc. secondo le competenze della galenica professionale acquisite con gli studi.

Questa nuova veste del Farmacista, incrociando magari le competenze in Medicina non Convenzionale con la passione per gli animali, può senz’altro essere un soddisfacente e innovativo risvolto di una professione di assistenza e affiancamento nella salute, anche nell’ambito veterinario.

Ma quando ho raccontato di questa idea ai miei amici Veterinari, una di loro mi ha detto: “Sarebbe già abbastanza se il Farmacista che sta al banco di una farmacia, fosse un tantino preparato in tema di Omeopatia! Talvolta mi è toccato sentire strafalcioni irripetibili e scambi disastrosi di un rimedio al posto di un altro della mia prescrizione! Che vergogna!”.

Ecco quindi che si ripropone più forte che mai il tema delle competenze e della reale formazione sulla materia omeopatica dei professionisti in farmacia. Fortunatamente vi sono anche Farmacisti altamente qualificati, che offrono le loro competenze in MnC, anche se probabilmente non sono sufficienti a coprire capillarmente il territorio nazionale. Per questo auspichiamo che il loro numero aumenti, grazie alle attività di formazione specifica: esistono scuole professionalizzanti in Omeopatia anche destinate al Farmacista e la conoscenza della dottrina, delle peculiarità di questi medicinali, della differenza tra le diverse scale e potenze, della loro corretta assunzione e conservazione, fa del professionista che sta dietro il bancone un riferimento solido e attendibile per la gente che vi si affida.

Questa competenza, sì, non deve proprio mancare e ci auguriamo che anche le Università prendano coscienza della necessità di una formazione in tal senso dei futuri Farmacisti.

 

Dr.ssa Renata Calieri – Farmacista CoFIAO

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