I casi clinici danno voce ai veterinari impegnati nella pratica quotidiana e che con soddisfazione vogliono condividere il successo di un percorso omeopatico per disparate patologie.
Parassiti e problemi endocrini sono le sfide che vengono raccontate nella rivista scientifica Il Medico Omeopata n. 88, pubblicata a marzo 2025 e di cui vi presentiamo alcuni estratti, invitando a leggere i casi integralmente sulla rivista edita dalla FIAMO.
I due case report che seguono sono stati scritti seguendo i suggerimenti delle Linee guida prodotte dal gruppo CA.RE.vet FIAMO, un manipolo di Veterinari esperti in Omeopatia che sta cercando di innalzare il livello qualitativo dei lavori pubblicati. Per gli addetti ai lavori o per chi semplicemente vuole saperne di più, la versione più recente delle Linee guida è consultabile sul sito FIAMO.
Cogliamo l'occasione anche per dare il benvenuto ai due nuovi membri coordinatori del Dipartimento di Veterinaria Omeopatica FIAMO, la Dr.ssa Carla de Benedictis e il Dr. Marco Caviglioli, che hanno già promosso una serie di iniziative di informazione e confronto per Veterinari e Medici.
Il primo caso clinico, scritto dalla Dr.ssa Roberta Sguerrini (Responsabile e Coordinatrice del gruppo CA.RE.vet), affronta una parassitosi auricolare refrattaria alle terapie convenzionali: "Otoacariasi felina trattata con l'omeopatia - Un case report - Le orecchie infestate di una gatta chiacchierina".
La sfida era rappresentata da una giovane gatta con caratteristiche peculiari tali da ostacolare l’efficacia degli antiparassitari specifici abitualmente impiegati in simili infestazioni e applicati più volte senza successo.
La gatta è intollerante all'applicazione di antiparassitari locali spot-on, alla somministrazione forzata di farmaci (soprattutto in forma liquida), soffre di flatulenza ad ogni cambio di cibo.
Dal punto di vista comportamentale è una gatta molto comunicativa (...), viene definita “chiacchierina”.
Non ama essere accarezzata, tenuta stretta e detesta i luoghi stretti, chiusi o bui. Quando viene portata nel cortile sembra “pattugliare” il territorio alla ricerca di altri animali, allo scopo di aggredirli per scacciarli. Aggredisce cani di grossa taglia e i gatti che invadono casa e giardino. Un gatto adottato dalla proprietaria e introdotto in casa ha scatenato una reazione violenta, anche nei confronti della signora.
Durante la prima visita la gatta appare molto curiosa, comunicativa e richiama molto l'attenzione.
L'esame microscopico del materiale ceruminoso auricolare mostra una infestazione elevata da acari Otodectes spp., tuttavia il grattamento è occasionale.
Poco dopo la prima dose del rimedio omeopatico emerso, viene riproposto il nuovo gatto in casa e stavolta l'approccio è più "amichevole".
Nel corso del follow up, vengono ripetute alcune dosi del rimedio, in potenze diverse e si notano con rapidità effetti sul comportamento della gatta.
A poco più di un mese dalla prima dose, un nuovo esame microscopico accerta la totale assenza di infestazione parassitaria in entrambe le orecchie e la gatta risulta clinicamente "guarita" dall'otoacariasi.
Nei successivi 2,5 anni di follow up, non sono più stati isolati acari nelle orecchie, nonostante la continua esposizione ai parassiti e sono stati osservati anche progressi nella capacità di socializzazione e nel comportamento ludico.
Il caso appare peculiare per la guarigione dalla parassitosi cronica, resistente a molteplici trattamenti chimici con molecole diverse, a seguito della prescrizione di un rimedio scelto senza tener conto dei sintomi fisici tipici del disturbo.
Era necessario intervenire sulle cause a monte del problema di infestazione. Il medicinale omeopatico individualizzato ha agito positivamente sull’atteggiamento ansioso e sospettoso verso altri animali, sulla continua richiesta di attenzioni e sulla possessività nei confronti della proprietaria, tutti indici di miglioramento a fini prognostici.
Il secondo caso clinico, "Un caso clinico di ipotiroidismo nel cane curato con l'omeopatia - un case report", è stato scritto dal Dr. Enio Marelli, Caporedattore veterinario de Il Medico Omeopata e anch'egli tra i "padri fondatori" del gruppo CA.RE.vet.
Il paziente è un cane portato in visita per un problema gastroenterico cronico e ricorrente, presente per anni, da quando era cucciolo. Il cane si presenta in evidente sovrappeso e questo è ancora più sorprendente, se si pensa che è un cane da lavoro, fisicamente molto attivo.
A seguito del cambio di alimentazione, tuttavia, non si hanno i risultati attesi sulla problematica gastroenterica e continuano gli episodi diarroici.
Le analisi del sangue evidenziano una serie di valori alterati, tra cui T4 totale e TSH molto bassi, al di sotto dell’intervallo di riferimento.
La referente segnala un leggero imbruttimento del pelo, ma non rileva una diminuzione della sua vitalità. Riferisce che Jay fa un sonno agitato sebbene d’inverno dorma anche 15-16 ore al giorno. È solito leccarsi una zampa nei momenti in cui si annoia e questo atteggiamento peggiora quando ha le crisi gastroenteriche. Quando vomita, lo fa subito dopo il pasto e la diarrea aggrava sempre di notte.
Viene prescritto un rimedio individualizzato in potenza LM.
A distanza di 3 mesi dall'inizio della cura, il cane sembra aver risposto positivamente alla terapia omeopatica, è iniziato un certo dimagrimento, è vispo e vitale, non sembra accusare il caldo come suo solito. I problemi gastroenterici vanno molto bene e non ha più né vomitato né accusato episodi diarroici. Il leccamento alla zampa è diminuito.
Gli esami del sangue eseguiti dopo 5 mesi mostrano un miglioramento e i valori tiroidei sono rientrati nell'intervallo di riferimento.
La cura prosegue, tra alti e bassi poiché nel frattempo il cane è stato costretto a un importante cambiamento nel suo stile di vita: il pensionamento della proprietaria interrompe anche l'attività "lavorativa" a cui il cane è molto dedito e questo è probabilmente fonte di "noia".
Nei successivi 3 anni di follow up, i valori ormonali sono sempre risultati normali e il cane è in buona salute.
Ciò che rende speciale lo studio di questo caso clinico e motiva gli approfondimenti in tale ambito è la conferma dell’importanza di un percorso terapeutico prettamente omeopatico e non meramente palliativo a sostegno della terapia farmacologica.
Un altro punto fondamentale che orienta il cliente informato a rivolgersi a un Omeopata è relativo all’idea di cura che oltrepassa il concetto di risanamento del solo organo o apparato “difettoso” e si rivolge all’intero individuo.
Dr.ssa Roberta Sguerrini