Una riflessione profonda e ricorrente emerge nella vita di chi, a vario titolo, si dedica alla cura degli altri. Questa questione riguarda in generale chi si occupa della salute altrui, ma oggi, in modo particolare, penso ai Farmacisti, e ancora di più ai Farmacisti omeopatici e a tutti coloro che vivono e testimoniano l'Energia Vitale.
Una regola fondamentale nella medicina d’urgenza stabilisce un principio essenziale: chi presta soccorso deve essere bene in salvo, perché altrimenti non può salvare. Questo concetto si applica potentemente in molti ambiti della nostra vita.
Vi è una storia che illustra vividamente questa necessità. Si racconta di un Farmacista che un tempo godeva apparentemente di lunghe e costose vacanze, ma che in realtà faceva credere ai clienti di essere in ferie perché era gravemente malato e afflitto da una serie di disturbi. Solo in seguito, questo Farmacista espresse in privato e con sofferenza, la convinzione che il Medico e il Farmacista non potessero ammalarsi, perché per i pazienti non era un bene: i pazienti hanno bisogno di essere curati da una persona che stia in piena energia e trasmetta salute. Devono essere convinti che chi se ne prende cura stia benissimo. Questa percezione da parte del paziente per lui era cruciale.
Una volta è capitato altresì che una paziente chiedesse a chi se ne prendeva cura, come stesse. Fece notare che i Farmacisti si occupano ogni giorno di centinaia di persone, proprio di quelle persone che nella vita di tutti giorni chiamiamo “gli altri”, eppure nessuno chiede mai al Farmacista come stia, come si senta. Questo sottolinea quanto sia importante per le persone trovare il proprio punto di riferimento - come, nell'esempio, la figura al banco - con il sorriso, pieno di energia e con un aspetto curato, perché a quella domanda bisogna sempre rispondere con il sorriso e non semplicemente “Bene”, ma “Benissimo”!
Questa riflessione ci riporta al pensiero di Hahnemann, il quale scrive ripetutamente dell'importanza dell'essere in salute per occuparsi degli scopi superiori dell'esistenza: “Per la sua azione dinamica sulla Forza Vitale, il rimedio dovrà ristabilire, e ristabilisce, la salute e l’armonia vitale”. E tutto questo affinché ogni essere vivente “possa usare liberamente questo strumento [l’organismo, il corpo] vivo e sano per i più alti fini della sua esistenza”.
Per tutti noi che, seppure in forme diverse, ci occupiamo delle persone che soffrono e si ammalano, lo scopo superiore dell'esistenza è proprio la cura dell'altro.
Ma per coloro che perseguono questo scopo grazie all'arte omeopatica del guarire, questa riflessione acquisisce un significato ancora più ampio. Nell'Omeopatia, la consapevolezza e l'esperienza ci mostrano in modo ancora più marcato quanto sia importante avere un'Energia Vitale nel pieno del suo fiorire nel rapporto con il paziente. È considerato un postulato imprescindibile per sviluppare una condizione empatica ottimale con chi ci richiede cura. La propria Energia Vitale non è solo una questione personale, ma diventa uno strumento fondamentale nella relazione di aiuto.
È un tema che meriterebbe una riflessione collettiva. Sarebbe utile che Medici e Farmacisti condividessero i loro pensieri e le loro esperienze su questo argomento, contribuendo a un sapere e a un sentire comune sulla "cura del curante".
Dr.ssa Cecilia Gabrielli – Farmacista CoFIAO